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Le aziende credono nella digital transformation

A causa della crisi nel reperimento delle materie prime molti settori industriali stanno rallentando la produzione. Oltre a mercati resi incerti dalla guerra in corso, lo scenario si complica per la coda lunga della crisi pandemica e i primi segnali di inflazione. Ma digital transformation e green revolution sono i trend che guidano il mondo dell’impresa nel 2022. Sul primo fronte le aziende venete, campioni di un’analisi, hanno iniziato a lavorare e a investire da molto tempo, mentre sulla sostenibilità si è partiti più di recente, ed è questo il focus per i prossimi anni. È quanto emerge da uno studio condotto da Fòrema, ente di formazione di Assindustria VenetoCentro, su un campione di 172 aziende venete, piccole, medie e grandi.

Come cambierà l’impresa nei prossimi tre anni?

Ma come cambierà l’azienda nei prossimi tre anni in termini di attività, funzioni e relazioni organizzative? Il 30% delle aziende intervistate, in maggioranza appartenente al settore industriale e metalmeccanico, prevede un aumento delle attività, e il 17% si aspetta un cambiamento radicale dell’azienda, contro il 16% che si aspetta una struttura organizzativa sostanzialmente simile a quella attuale. In termini assoluti prevale l’aspettativa di prossime modifiche a processi, attività e modelli di lavoro (15%), e solo il 2% dichiara di non essere in grado di fare previsioni. Le grandi aziende prospettano trasformazioni più radicali rispetto alle Pmi, sia in termini quantitativi (aumento di funzioni/attività o focalizzazione) sia qualitativi (nuovi processi e relazioni).

Si punta a nuove professionalità

Per affrontare la situazione, le aziende puntano a nuove professionalità. In molti stanno assumendo nuovi Chief Technology Officer-IT manager, tecnici capaci di individuare le migliori tecnologie da applicare ai prodotti o ai servizi che l’azienda produce. Anche i Digital manufacturing manager sono profili su cui puntano le imprese, profili che nei processi produttivi sappiano usare le innovazioni.
Su tutte, però, emerge l’attenzione per figure capaci di riprogettare e pianificare la produzione e la gestione dei flussi di materiali in ingresso e in uscita sulle linee produttive. In questo periodo di crisi dei costi dei materiali sono infatti figure fondamentali per mantenere redditizio il ciclo produttivo.

Digitalizzazione e sostenibilità

In tema di digitalizzazione, il 52% delle aziende dichiara di aver già realizzato interventi formativi per adeguare le competenze in ambito digitale. Solo il 25% dichiara azioni scarse o nulle in quest’ambito.
I processi di digitalizzazione hanno coinvolto la maggior parte delle aziende intervistate, anche se tali processi riguardano prevalentemente i settori progettazione e direzionale, e in minor parte i profili più operativi. Sul tema della sostenibilità, invece, meno della metà delle aziende (42%) dichiara di aver realizzato azioni specifiche per dotarsi di competenze per una maggiore sostenibilità d’impresa. Di queste, il 15% parla di azioni complete e concluse, e il restante 27% riferisce azioni incomplete.
Il campione di aziende che invece dichiara di non aver ancora fatto nulla in tema di sostenibilità si attesta al 37%.

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